Spesso sottovalutato come luogo per le piante, il bagno in effetti possiede delle caratteristiche speciali: umidità costante e temperature che generalmente superano quelle di gran parte degli ambienti domestici. Tra vapori caldi e correnti d’aria umida, si crea un microclima unico, perfetto per varie specie verdi che lì crescono bene, anzi prosperano. Chi vive in città, in spazi piccoli, sa bene quanto il bagno possa trasformarsi in un angolo verde – spesso ignorato in molte case urbane.
Tipici dei bagni sono posti con luce indiretta e aria quasi ferma, ideali per specie che hanno bisogno di umidità e temperature stabili. Felci e piante tropicali soprattutto, sembrano trovino in queste condizioni un habitat accogliente, con meno stress rispetto ad altre stanze. Vuoi mettere il vantaggio? Basta scegliere vegetazione con cure ad hoc, accortezza per l’acqua e gestione della luce, ma in cambio si ottiene un’atmosfera rinfrescata e piacevole, che si rinnova con poco.
La felce di Boston: una pianta che si adatta all’umidità
Se cerchi una pianta ideale per il bagno, la felce di Boston (Nephrolepis exaltata) si fa notare per quanto riesce ad adattarsi a umidità alta e luce filtrata. La sua struttura compatta, con fronde verdi arcuate, le rende perfetta anche per spazi poco ampi.
Non tutti si accorgono – ma nel bagno succede spesso – che l’assenza di correnti d’aria e la costanza dell’umido proteggono la pianta da agenti fastidiosi, tipo fumo o sostanze chimiche, che altrove potrebbero danneggiarla.


La temperatura da tenerle intorno? Fra 18 e 25 gradi, con umidità relativa che si aggira fra il 50 e il 60%, condizioni frequenti in un bagno ben ventilato. Nei mesi freddi, irrigare meno, ma senza mai lasciare asciutto il terreno – ecco il trucco. D’estate, qualche docciata occasionale d’acqua mantiene le foglie fresche e vive. Anche la luce conta: tollera bene quella intensa ma non diretta; in penombra invece, il verde perde forza.
Per il substrato, meglio un terreno drenante ma ricco di sostanza organica, così la pianta riceve quel che serve senza ristagni. Un fertilizzante liquido, dosato con calma in primavera, aiuta la crescita. Parassiti? In casa sono rari, anche se ogni tanto viene l’acaro. Insomma, la felce di Boston è un’opzione pratica e robusta: perfetta per chi vuole un bagno più vivace senza troppa fatica.
La felce Blue Star: una soluzione per bagni con poca luce
Non tutti i bagni – specie nei palazzi cittadini – possono vantare luce naturale in abbondanza. La Phlebodium “Blue Star” si difende bene anche con illuminazione schiva o filtrata. Il suo grande valore? Le foglie azzurro-verdi, che portano un tocco di colore insolito tra le piante da interno.
Abituata a case con temperature stabili, senza eccessi né grandi sbalzi – diciamo sopra i 10 gradi – ha bisogno di un terreno costantemente umido ma senza acquitrini che rovinerebbero le radici. Soprattutto d’inverno, meglio usare la subirrigazione, per mantenere l’umidità senza esagerare. Chi vive di corsa può fidarsi del vaso con riserva idrica: poco lavoro, ottimi risultati.
Essendo originaria delle foreste pluviali, questa felce ama l’ambiente umido, condizione frequente dentro il bagno. Richiede poco in termini di fertilizzante e di substrato, un supporto regolare in estate fa risaltare i suoi colori caratteristici. Un fatto curioso, spesso osservato in città: piante simili migliorano anche la qualità dell’aria, e non è poco.
Didymochlaena truncatula: una felce resistente e facile da gestire
Chi desidera qualcosa di più robusto e capace di affrontare condizioni variabili trova nella Didymochlaena truncatula una buona alleata. È una felce sempreverde delle zone tropicali e subtropicali africane, che ama la luce diffusa, evitando i raggi diretti prolungati. Perfetta per bagni con poca illuminazione, insomma.
A differenza di molte piante da interno, questa felce tollera bene temperature fino a 5°C, anche se cresce meglio sopra i 10 gradi. L’umidità del terreno va seguita con cura: deve restare leggermente umido, senza lasciare acqua stagnante – specie d’inverno. Meglio annaffiare solo quando il terriccio in superficie si è asciugato, così si prevengono malattie fungine.
La manutenzione? Basta eliminare foglie secche o rovinate con qualche potatura leggera, e rinvasare ogni due anni per mantenere un equilibrio sano. Moltiplicarla è semplice: si può dividere il rizoma o usare le spore, una procedura che si può fare in casa senza problemi. Parassiti pochi, anche se cocciniglie e afidi possono fare capolino in ambienti poco arieggiati. È una felce resistente, che dura nel tempo, perfetta per bagni che vogliono un tocco verde senza troppo impegno.