Perché la spremuta d’arancia perde sapore: pratiche che riducono i nutrienti essenziali

Ogni giorno, milioni di italiani iniziano la mattina con una spremuta d’arancia fresca, certi di scegliere qualcosa di sano. Dietro a questo gesto semplice, però, si nasconde una realtà meno nota: come si prepara la spremuta può cambiare parecchio la quantità di nutrienti che il corpo riesce ad assorbire. Se si sbaglia metodo o si scartano parti preziose dell’arancia, si rischia di perdere vitamine e antiossidanti fondamentali. Così la bevanda, spesso vista come un toccasana, può perdere parte del suo valore nutritivo. Chi vive in città frenetiche, dove il tempo corre, lo sa bene: basta poco per trasformare un’abitudine salutare in una meno efficace.

Il ruolo della polpa nella qualità nutrizionale della spremuta

Un errore comune? Via la polpa, per avere un succo più limpido e “pulito” da vedere. Il problema è che, così, si butta via una parte ricca di fibre solubili – un vero alleato per tenere sotto controllo l’assorbimento degli zuccheri naturali dell’arancia. Così evitando picchi glicemici e sbalzi di insulina che diventano difficili da gestire per il metabolismo. La polpa fa pure sentire più sazi a lungo, aiutando a regolare l’appetito e a mantenere il metabolismo attivo.

Perché la spremuta d’arancia perde sapore: pratiche che riducono i nutrienti essenziali
Una donna si appresta a spremere un’arancia in un bicchiere, pronto per la colazione a base di cornetti e spremuta. – ispettorimicologi.it

Nei ritmi veloci di città come Roma o Milano, dove la spremuta è un rito diffuso, si sottovaluta spesso questo aspetto. Tagliare fuori la polpa trasforma la bevanda in un concentrato di zuccheri assorbiti troppo rapidamente, con effetti meno positivi per la salute. Ma davvero basta poco per migliorare le cose: mescolare bene la polpa prima di bere cambia parecchio. È un trucco usato da chi lavora nel settore nutrizione, un modo semplice per mantenere molte proprietà utili, senza stravolgere abitudini consolidate.

Gli effetti negativi di aggiungere zucchero e trascurare la scorza

Aggiungere zucchero raffinato per smorzare l’acidità? Pratica assai diffusa, che però porta a un carico glicemico più alto e calorie extra. Così arrivano quei picchi d’insulina che complicano la gestione del glucosio nel sangue e rallentano il metabolismo. L’arancia, infatti, contiene già zuccheri naturali in quantità, dolci e pronti a dare energia. Meglio prenderci un po’ la mano con il gusto – anche se un po’ acidulo.

Se poi si ha a disposizione una bella arancia biologica, lavata bene, via libera a usare anche la scorza: è una miniera di flavonoidi, oli essenziali e antiossidanti, benefici per la digestione e il benessere in generale. Mettere un pezzetto di scorza nella spremuta dà un boost nutrizionale, con sostanze difficili da trovare nel solo succo. Negli ultimi tempi, chi vuole alimentarsi consapevolmente – ma senza complicarsi la vita – ha cominciato a dare più importanza a questa pratica. Un succo con polpa, senza zucchero e un tocco di scorza può essere la via giusta per unire qualità e comodità. Resta però sempre la scelta migliore mangiare l’arancia intera, per non perdere fibre e nutrienti.

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